giovedì 31 ottobre 2019

I testamenti - Margaret Atwood - La conoscenza è potere

Il seguito de Il Racconto dell'Ancella è non meno affascinante ed è stato premiato con il Booker Prize 2019 a pari merito con l'ultima fatica di Bernardine Evaristo.
L'Io narrante è triplice: Zia Lydia, che scrive per i posteri un resoconto della sua vita dal momento dell'instaurazione di Gilead; Nicole, la figlia espatriata di Offred che complotta contro il Regime dopo avere scoperto l'appartenenza dei suoi genitori "adottivi" a Mayday, l'associazione che aiuta i fuggiaschi a varcare il confine verso il Canada; Agnes Jemima, la prima figlia di Offred, strappatale dalle braccia mentre tentava la fuga con il marito.
Sullo sfondo, Offred, in clandestinità, una figura silente, il filo d'Arianna che unisce le tre esistenze. 
Un libro sulle donne resilienti, piene di passione per la vita, per nulla sottomesse, capaci di mettersi in gioco per raggiungere la libertà e con essa l'autodeterminazione e l'affrancamento dal giogo maschile.
Donne che vivono fasi differenti dell'esistenza: Lydia la terza età e il venir meno delle forze fisiche; Nicole l'adolescenza,  la scoperta di se stessa e del proprio posto nel mondo e Agnes l'ingresso nell'età adulta ed il carico di responsabilità che ne deriva.
Le accomuna una grande forza interiore cui si unisce la predisposizione al gioco di squadra, l'intelligenza speculativa e quel tanto di lucida follia che le spinge a superare i propri limiti per perseguire ambiziosi traguardi: le caratteristiche che la Atwood - ma questa è una mia impressione - attribuisce o si augura di poter attribuire alle donne contemporanee. 
Non voglio svelare nulla della storia rocambolesca né il finale.
In questo volume conclusivo Margaret Atwood ha messo il focus sul tema della conoscenza e del potere che ne deriva in capo a chi abbia avuto modo di avvicinarsi alla stessa.
Il regime tiene soggiogate le donne escludendole completamente dalla sfera della sapere, vietando loro l'accesso ai libri, lo studio, persino l'alfabetizzazione di base.
"Saper leggere e scrivere non dava tutte le risposte. Portava a nuove domande" 
dice Agnes, accostandosi per la prima volta alla lettura. E' una donna adulta, ma vive le ansie di una ragazzina perché tutto le pare insormontabile, impossibile da affrontare: l'unica istruzione che ha ricevuto è al giardinaggio, alle buone maniere, al ricamo ed alla gestione della cucina. Comprende per la prima volta quando viene accettata come postulante tra le Zie che il potere passa per il tramite dei libri:
"Quel giorno avevo infranto un tale numero di divieti, nelle azioni e nei pensieri, che ero disposta ad infrangerne ancora uno. Mi avvicinai allo scrittoio e osservai il libro. Cosa poteva contenere di tanto pericolo per una ragazza come me? Di tanto infiammabile? Di tanto rovinoso?"
Sotto tanti aspetti Agnes è più immatura della giovanissima Nicole, quest'ultima infatti ha avuto il vantaggio di crescere in un Paese rispettoso dei diritti civili e della parità di genere. 
La figura delle Zie è ancora più inquietante: sono donne che per accedere a un livello di comando superiore hanno dovuto spogliarsi totalmente della femminilità, rinunciando a procreare. Il loro motto è per ardua cum estrus: ma se il fine ultimo della donna è procreare, perché queste donne sono più potenti? Perché dispongono di un ambito per di giurisdizione in cui neppure i Comandanti possono intervenire?
Sono le figura più enigmatiche, e ognuno può rispondere secondo la propria sensibilità. 
CORALE 📖📖📖📖


Il Libro in una frase
"La conoscenza è potere"

giovedì 24 ottobre 2019

Splendore - Margaret Mazzantini: "allora fu natura"


Guido e Costantino si conoscono dall'infanzia.

Guido figlio di una famiglia benestante della Roma borghese, irrisolto, solitario, legato alla madre -  donna forte e anticonformista - da un amore assoluto, morbosamente alla ricerca delle sue attenzioni. Vive un'infanzia grigia, priva di contatti umani significativi se non con le domestiche che si avvicendano a casa sua. E' di costituzione gracile, incline al pensiero astratto, a scuola è brillante ma fantastica sul suicidio.

Costantino è figlio del portiere. Timido, educato a stare sempre un passo indietro agli altri, ombroso, cattolico osservante per tradizione familiare, arranca sui banchi di scuola. Ha un fisico strutturato e vigoroso e sfoga le energie in eccesso giocando a pallanuoto con un agonismo al limite dell'aggressività.
Nasce un'attrazione tra i due ragazzi, che li seguirà per tutta la vita, nelle fasi alterne di esistenze grigie perché vissute cercando di reprimere le proprie pulsioni.

"Ci trovammo. ... Lui grosso, io magro, lui povero, io figlio di misera gente benestante. Mi guardò, i suoi occhi parevano cadere, appartenuti a molti altri uomini prima di lui, soldati morti in battaglia, monaci, assassini, eremiti. E adesso solo i suoi"

Guido diventerà professore di storia dell'arte a Londra, marito e padre adottivo.
Costantino si sposerà a sua volta, mettendo al mondo due figli, e si affermerà come imprenditore.
Ma il richiamo all'abisso degli istinti sarà impossibile da evitare. 

La forza di quell'oscuro sentimento, ferino, carnale e spirituale al medesimo tempo, sarà in grado di far superare loro ogni difficoltà od impedimento. Saranno sempre l'uno per l'altro la persona più importante, dolorosamente, pervicacemente.

Dalla Roma degli anni 70, splendida e decadente - lacerata dal terrorismo - alla Londra livida e fredda, multietica e multiculturale, percorsa dal timore per nuove e terribili malattie, un filo legherà il destino di due uomini, colpevoli di avere essi stessi costruito steccati dietro i quali hanno consapevolmente celato al mondo lo splendore, la potenza della loro natura.
"Ti amo - dissi - ti amo.
- Anch'io ti amo, Guido, da sempre. 
 
Stupiti ci sollevammo in quel cielo di plastica arancione, ci piegammo come uomini sulle messi e raccogliemmo il nostro grano in quell'immenso splendore"

Sullo sfondo - come un film al rallentatore fatto di fotogrammi sgranati - gli anni di piombo, la misteriosa fine Calvi, la piaga dell'aids, gli attentati sulla metropolitana di Londra, il tutto con la colonna sonora degli Smiths che ci ricordano che certe luci non si possono proprio spegnere:
"Nel buio Morrissey cantava take me out tonight oh take me anywhere, I don't care, I don't care, I don't care..."

Si resta attoniti leggendo, come svuotati di forza, increduli che tanto dolore sia accettabile. Una prosa colta, precisa, elegante e al tempo stesso fluida ed emotiva. 
Margaret Mazzantini ci racconta - con crudele sincerità, senza sconti, abbellimenti, giustificazioni - la profondità dell'amore e l'ineluttabilità del dolore.
FERINO 📖📖📖

Il libro in una frase
"Chi avevo creduto di essere per tutti quegli anni? Un piccolo eroe confuso, un guascone senza talento. Ma adesso tutto sarebbe cambiato. Costantino mi aveva generato alla coscienza. Il mio petto si apriva come quello di un nuovo angelo. La nebbia scendeva, si addensava in fondo alla strada nel portale di pietra che davvero sembrava l'ingresso di un altro mondo. Il paradiso è aperto, pensai"

martedì 22 ottobre 2019

Marie la Strabica - Georges Simenon e l'insondabilità dei sentimenti umani

Scritto nel 1951 a Lakeville (Connecticut) e pubblicato l'anno successivo, tradotto in Italia per la prima volta nel 1963, Marie la strabica è un romanzo esistenziale, che tratta delle relazioni umane irrisolte.
Ambientato in Francia nella prima metà del secolo scorso - narra del morboso rapporto fra due donne, amiche dalla giovinezza, che dopo avere condiviso l'infanzia in un paesino della provincia profonda, approdano prima in un albergo della costa atlantica come cameriere e successivamente nella capitale.
L'una è Sylvie, bella, affascinante, sensuale, spasmodicamente tesa all'affermazione sociale anche a costo del sacrificio dell'amicizia e dell'accettazione di compromessi decisamente poco commendevoli. L'altra è Marie, bruttina, strabica, fredda e scostante, solo all'apparenza anaffettiva, neanche troppo segretamente affascinata da Sylvie e certamente succube del suo magnetismo animale.
Un evento fortemente traumatizzante le porterà a dividere i propri destini.
Ritrovatesi a Parigi dopo molti anni, Sylvie nelle vesti di ricca mantenuta e Marie ridotta a fare la governante, il legame tornerà a saldarsi pur con un capovolgimento dei rapporti di forza: non è Marie la più debole, quella che dipende psicologicamente dai capricci della voluttuosa Sylvie. 
Questa volta è Marie ad essere determinante, a fornire all'altra il tassello grazie al quale entrambe potranno affrancarsi dallo stato di indigenza e precarietà che ha segnato la loro esistenza, giungendo finalmente all'ambìto traguardo dell'agiatezza. 
Un rapporto di fascinazione sensuale potentissimo, irrisolto, quasi ancestrale che lega due personalità così diverse ma complementari.
Dialoghi perfetti, talvolta surreali e - sotto traccia - una corrispondenza silenziosa di sentimenti ed emozioni ben più intensa ed erotica di quella tra due amiche, pur se complici in condotte al limite della legalità.
Simenon ci fa affacciare oltre il baratro delle apparenze e ci conduce per mano, con l'usuale circospezione da investigatore dell'anima, verso un finale spiazzante nella sua amara prevedibilità.
SENSUALE, PSICOLOGICO 📖📖📖📖📖

Il libro in una frase
"Dormi?" 
Sylvie non rispose, non si mosse, non ebbe un sussulto. Respirò solo un pò più forte per simulare un sonno profondo, ma non c'era da sperare che la Marie ci cascasse. 
"Lo so che non dormi"

Il party - Elisabeth Day - Cronaca di un amore malato

Londra, giorni nostri.
Il party è la storia dell'amicizia nata sui banchi di una scuola privata - la Burtonbury School - tra Ben Fitzmaurice - giovane rampollo di una famiglia molto benestante - ed un ragazzo della middle class, Martin Gilmour.
Martin è orfano dalla più tenera età. Sua madre è una donna fredda e distante, che adempie con rassegnazione ai propri doveri di genitore, fondamentalmente portatrice di una visione triste e disincantata dell'esistenza. 
Martin cresce solitario e depresso, con atteggiamenti passivo aggressivi che lo rendono inviso ai compagni e ne fanno un "diverso".
Quando arriva alla Burtonbury incontra Ben e ne resta affascinato, attratto dalla sua prestanza fisica, dalle sue guasconate, dalla sua innata simpatia e dall'allegra baldanza con cui trascina ragazzi e ragazze, diventando un idolo delle confraternite studentesche. 
Presto nasce un rapporto di reciproca fascinazione, che solo per Martin è vera e propria attrazione sessuale.
Ben ne approfitta spudoratamente e fa di Martin il suo perfetto gregario, la sua ombra, discreta ed accudente; lo introduce in famiglia, in buona sostanza adottandolo, e gli fa intravedere il dorato mondo della ricchezza e del potere.
Un grave accadimento sconvolgerà la vita dei due giovani, legandoli indissolubilmente ad un segreto inconfessabile.
Il loro sarà un rapporto malato che si trascinerà fino all'età adulta: Martin, divenuto scrittore di successo, non riuscirà mai ad affrancarsi definitivamente dalla dipendenza psicologica per l'amico.
Neppure il matrimonio lo scioglierà dalla condizione di subalternità affettiva e - anzi - sarà l'ennesimo tentativo che Martin compie per nascondere a tutti, e in primis a se stesso, la verità sul proprio orientamento sessuale e sulla natura del suo sentimento per Ben.
In un crescendo parossistico di tensione emotiva, sarà durante il party organizzato per il quarantesimo compleanno di Ben Fitzmaurice che verranno alla luce tutte le incomprensioni e le mezze verità  su cui per tanti anni si è retto il loro morboso rapporto.
Ottima penna quella di Elisabeth Day che - grazie al continuo e piacevolissimo cambio dell'Io narrante - sa criticare con arguzia e pungente ironia gli ambienti borghesi e benpensanti, in cui le relazioni umane si coltivano solo all'insegna dell'opportunismo e del politicamente corretto.
CAUSTICO E SPIAZZANTE 📖📖📖📖

Il libro in una frase
"L'aria sapeva di confetti e di zucchero filato. Possibile, mi chiedevo, che i ricchi avessero anche odori migliori dei nostri?"

lunedì 14 ottobre 2019

Un dolore così dolce - David Nicholls. L'estate in cui capii cos'è l'amore

Inghilterra, estate 1997.
Charlie Lewis è un sedicenne come tanti; vive in una piccola cittadina, a scuola non si impegna, agli esami finali non si è sforzato di portare a casa nemmeno i risultati minimi. Sta vivendo la tragedia della separazione dei suoi genitori e si ritrova a vivere con il padre - musicista jazz e proprietario di una catena di negozi di dischi fallita - depresso e sull'orlo dell'alcolismo.
E' solo, deluso dalla madre che si è portata via la sorella ed ha iniziato una nuova convivenza, demotivato a scuola, vittima di se stesso. I suoi amici non lo comprendono, anche perché nasconde gran parte delle sue fragilità dietro un atteggiamento strafottente e presuntuoso, talvolta aggressivo. Solo Harper - per cui prova un misto di amicizia e fascinazione sensuale - sa dei suoi problemi, e cerca di tutelarlo dall'invadenza del gruppo.

La via di fuga dalle sue angosce è una compagnia teatrale in cui si imbatte per caso, nelle sue peregrinazioni estive in cerca di un posticino dove leggere in santa pace gli amati libri di fantascienza.
Fra i membri della Cooperativa del Bardo, che mette in scena pièces di Shakespeare, Charlie incontra Fran Fisher, la ragazza di cui prima si infatuerà e che poi gli farà conoscere il significato della parola amore.

Comincerà a frequentare la compagnia solo per conquistare Fran ma - fra un'improvvisazione, una prova costumi ed un monologo tratto da Romeo e Giulietta - finirà per innamorarsi anche del teatro, di Shakespeare, della poesia e della letteratura, scoprendo - in un crescendo di contrastanti emozioni - quali siano i suoi veri talenti e quale sarà il suo progetto di vita adulta.

Un romanzo sulla nostalgia per l'età dell'adolescenza, sulla difficoltà di crescere, sulla presa di coscienza delle proprie potenzialità e del proprio posto nel mondo.

Una narrazione sensibile, toccante, emotiva, con perfetta immedesimazione nei sentimenti di un ragazzo che si affaccia alla vita, all'amore, alla responsabilità di essere uomo.

Il "dolore così dolce" di cui scrive il Bardo - the sweet sorrow - è l'amore che prova per la giovane Fran, quel tumulto di passioni contrastanti, desiderio, paura, imbarazzo, disperazione che provoca un  sentimento immaturo.

Decisamente azzeccata la cornice dell'azione: in primis l'assolata campagna inglese ma anche il paese al limite della cintura londinese - che da operoso borgo sta spopolandosi fino a diventare un'appendice della metropoli - e la splendida magione nobiliare immersa fra le colline in cui la Cooperativa Teatrale si ritroverà, nel corso dell'intera pausa estiva, per provare e mettere in scena il dramma di Romeo e Giulietta.

La tragedia di Shakespeare seguirà l'evoluzione della storia d'amore dei due ragazzi, sullo sfondo dell'Inghilterra di fine secolo, del brit pop e dei prodromi della crisi economica e valoriale che avrebbero condotto al fallimento della politica del New Labour.

E' abile David Nicholls, autore televisivo pluripremiato specializzato in adattamenti per il piccolo schermo di opere shakespeariane, ad evocare - con potenza e delicatezza - sentimenti struggenti ed emozioni universali di cui ognuno di noi ha sperimentato, almeno una volta nella vita, la forza prorompente.
EMOTIVO 📖📖📖

Il libro in una frase
"L'estate è una fregatura, c'é il sole e il cielo è azzurro e di colpo, ti senti in dovere di andare in spiaggia o fare picnic sull'erba con i tuoi fantastici amici, mangiando fragole e ridendo follemente, come nella pubblicità. Ma per me non è mai così, ho sempre la sensazione di essere nel posto sbagliato, con le persone sbagliate, di perdere un'occasione. Per questo l'estate è così triste, perché ti senti obbligato a essere felice"

lunedì 7 ottobre 2019

Due donne alla Casa Bianca - Amy Bloom. Resoconto di un amore all'ombra della Grande Storia: "amate, impertinenti, felici e deliziose"

La storia d'amore lunga una vita intera tra Anna Eleanor Roosevelt, moglie del Presidente Franklin Delano Roosevelt, e la giornalista Lorena Alice Hickok.
Attraverso gli anni la voce narrante - Lorena stessa - racconta di una passione travolgente, che ha saputo superare le difficoltà collegate all'essere costantemente sotto i riflettori della stampa e dei Servizi di sicurezza.
Il libro si apre il 27 aprile 1945 con la ex First Lady che - dopo la morte del marito - torna da Lorena: da lì parte il racconto dei ricordi della stessa Lorena, dalla sua infanzia povera e disagiata - segnata dalla violenza familiare - fino all'incontro con la donna della sua vita.
Il loro è un amore travolgente, focoso, passionale, che si è consumato per un periodo anche fra le mura della Casa Bianca - noto a tutti, Roosevelt incluso - ma che l'ipocrisia  dei tempi ha voluto mascherare da calorosa amicizia al femminile.
Esce dalle pagine un'immagine di Eleanor molto netta: donna forte, volitiva, attenta alle esigenze dei più deboli, attivista per i diritti civili, generosissima, che con la sua personalità eclettica sapeva catalizzare l'attenzione di chi la circondava e farsi amare sia dalle élite che dal popolo.
Una personalità decisamente moderna - verrà definita da Harry Truman "the First Lady of the world" per il suo impegno politico - solo in parte schiacciata dall'ego del marito, dipinto come un uomo molto più prosaico, impenitente donnaiolo, freddo ed abile calcolatore, in politica come nella vita privata.

Sullo sfondo gli anni del New Deal, le battaglie degli afroamericani per il riconoscimento del diritto al voto, le lotte per la tutela del lavoro femminile, l'impegno alle Nazioni Unite che avrebbe condotto alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l'invadenza del Bureau di J. Edgar Hoover e il Maccartismo.

Bello che si parli della passione sensuale fra due donne in modo così potente, senza tabù od ipocrisie, ma con attenzione e rispetto per i sentimenti delle protagoniste.
📖📖📖 

Il libro in una frase
"Sotto il seno e fra le pieghe dei nostri corpi, al mattino profumavamo di fresco. Dormivamo nude come bebè, seno e pancia che ondeggiavano l'una verso l'altra, le gambe aggrovigliate come rose rampicanti. Dicevamo sempre: Non siamo due bellezze, perché era impossibile dire la verità. A  letto eravamo due bellezze. Eravamo dee. Le ragazzine che non eravamo mai state: amate, impertinenti, felici e deliziose"

venerdì 4 ottobre 2019

Tempo di classifiche - I tre libri italiani pubblicati nel 2019 che più mi sono piaciuti

I leoni di sicilia - Stefania Auci

I tempi nuovi - Alessandro Robecchi

Fedeltà - Marco Missiroli

Tre titoli molto diversi fra loro, per genere, trama e prosa.

I Leoni di Sicilia è certamente il successo editoriale dell'anno. 
Con buona pace per i detrattori che vogliono fare paragoni inappropriati (non penso fosse l'intento dell'autrice) con Tomasi di Lampedusa o con I Vicerè di De Roberto.
Un successo che mi spiego facilmente con l'interesse che suscitano fra i lettori - anche quelli meno abituali, più discontinui - le saghe familiari.
Quella dei Florio è la storia di umili pescatori calabresi che, lasciata Bagnara, sbarcano a Palermo facendosi strada in un mondo degli affari colluso con la malavita, in una società arretrata ed ipocrita: fonderanno il loro successo sulla capacità di guardare al futuro laddove la paludata nobiltà palermitana manca delle più elementari capacità in ambito commerciale. 
Si arricchiranno, diventando famiglia di punta della nascente borghesia imprenditoriale. 
Bella la lingua utilizzata, con frequenti espressioni in dialetto che rendono molto musicale la lettura, già di per sé fluida. 
Belli i personaggi, con la loro smania di affrancarsi dalla povertà e di guadagnarsi un posto rispettabile, perennemente in lotta con quel senso di inferiorità per la mancanza di lignaggio nobiliare che nessuna ricchezza, nessun matrimonio di interesse può far acquistare loro.
Bella l'ambientazione storica in piena epoca gattopardesca.
Utile l'apertura dei capitoli con una breve digressione storica.
DIVULGATIVO

In libro in una frase

"A Palermo non basta lavorare e spaccarsi la schiena. Si deve sempre alzare la voce, imporre un potere, vero o presunto, combattere contro chi parla troppo e a sproposito. Conta l'apparenza. La menzogna condivisa, il fondale di cartapesta su cui si muovono tutti in un gioco di parti.  La realtà, la ricchezza vera, non te la perdona nessuno" 





I Tempi nuovi è l'ultimo volume in ordine di tempo della serie di Monterossi, autore televisivo prestato all'investigazione privata.
Ogni libro della serie ha un tema: in questo è decisamente attuale, sono "i tempi nuovi", quelli correnti, in cui tutto è fattibile, tutto è tollerabile, quello che fino a ieri era considerato riprovevole e vergognoso oggi è percepito come giustificabile. I tempi nuovi sono la società dei furbi, del "perché no?".

Una penna affilatissima quella di Robecchi, giornalista, autore televisivo e radiofonico, orgogliosamente radical chic che - tra le pieghe di un romanzo a tinte noir perfetto nella struttura narrativa e nel ritmo (si percepisce chiaramente la sua passione per Chandler) - coglie l'occasione per porre il problema dell'accettabilità, a tutti i livelli, di certi comportamenti.

E' il noir dell'anno anche perché - attraverso i dialoghi dei protagonisti e coprotagonisti - indirettamente coglie le contraddizioni della politica italiana contemporanea, triste espressione di una società superficiale.

L'introduzione al libro, in cui si descrive il risveglio della Milano produttiva, laboriosa ma anche cinica, è di rara efficacia.
CONTEMPORANEO

Il libro in una frase
"Vista da qui, a quest'ora, con questa luce che la taglia come forbici, la città è un mosaico, una geometria, una scacchiera dove i pezzi vanno al loro posto. E infatti ci vanno. Con la M1, M2, M3, la viola, la gialla, i tram, con macchine e motorini, permesso, si sposti, ma guarda come guida quello stronzo, ah, ecco il controllore, ora la pagheranno i furbetti senza biglietto! Uno si è buttato sotto la rossa, checcazzo, a quest'ora, bisogna essere proprio dei disgraziati, però!"

Di Fedeltà posso dire che mi ha lasciato un senso di inquietudine strisciante.
E' un bel libro, scritto con una prosa molto personale e riconoscibile, ricca di frasi tronche molto allusive.
Missiroli è un esteta della parola, la cesella abilmente, ha il mestiere e contemporaneamente fa letteratura, il che non è frequente.
Il fatto che abbia vinto lo Strega Giovani 2019 dimostra l'attualità e universalità del tema.
Cosa si è disposti a fare per salvare un rapporto sentimentale? E' giusto sacrificarsi in nome di una relazione? E' preferibile essere fedele a se stessi e rispettosi dei propri desideri oppure essere fedele al partner?
Quesiti importanti.
Un libro, più che sul tradimento, sull'insondabilità dell'amore sensuale e sui malintesi che incrinano la stabilità dei sentimenti consolidati.
PSICANALITICO

Il libro in una frase

"Amava i mutismi di questa donna che lo facevano lavorare concentrato, Margherita dava l'idea di non avere pensieri e improvvisamente di averne. Così non la guardava mai, come spaventato all'idea di sorprenderla in quei balenii mentali. Piuttosto la annusava: una fragranza che non aveva mai sentito - quasi di latte -, gli rimaneva finché non si buttava sotto la doccia"

martedì 1 ottobre 2019

Il grande romanzo dei Vangeli - Corrado Augias e Giovanni Filoramo: una letteratura fantastica?

Un interessante confronto dialettico - sotto forma di intervista - fra Corrado Augias ed il professor Giovanni Filoramo docente universitario di Storia del Cristianesimo.
Si parte da un punto di vista acattolico: i Vangeli possono essere letti - oltre che come opera sapienziale ispirata da Dio - come un romanzo di letteratura fantastica, per usare l'espressione di Borges.

Non è affatto una provocazione: è il tentativo ben riuscito di approcciarsi ai testi sacri valutandone la storicità o meno, apprezzando la bellezza delle vicende ivi narrate e l'intensità della prosa.

I protagonisti dei Vangeli - da Maria a Pilato, dalla Maddalena a Giovanni apostolo - sono presentati come personaggi di una splendida opera letteraria che ha cambiato i destini umani e che ancora oggi sa affascinare una vasta platea.

Già in altri libri Corrado Augias ha abilmente affrontato il tema del Cristianesimo.

Mi colpisce sempre la sua capacità critica e divulgativa: dichiaratamente ateo, egli sa dialogare con grande schiettezza e apertura mentale, lanciando provocazioni intellettuali pur nel rispetto della sensibilità di chi invece si professa cattolico.📚📖📚

Il libro in una frase
"Jorges Luis Borges ha lasciato, tra le tante, questa sorprendente osservazione: i testi sacri sono un ramo della letteratura fantastica. Parole che alla luce della teologia possono risultare riduttive se non blasfeme. Invece, in quel richiamo alla letteratura potrebbe esserci un'intuizione che si può tentare di cogliere in un aforisma di Umberto Eco: su ciò di cui non si può teorizzare, si deve narrare" 

Verso Nord -Willy Wlautin

VERSO NORD Autore: Willy Vlautin Editore: Jimenez – Collana Narrativa Anno edizione: 2022 Anno prima edizione in lingua originale:...