Un interessante confronto dialettico - sotto forma di intervista - fra Corrado Augias ed il professor Giovanni Filoramo docente universitario di Storia del Cristianesimo.
Si parte da un punto di vista acattolico: i Vangeli possono essere letti - oltre che come opera sapienziale ispirata da Dio - come un romanzo di letteratura fantastica, per usare l'espressione di Borges.
Non è affatto una provocazione: è il tentativo ben riuscito di approcciarsi ai testi sacri valutandone la storicità o meno, apprezzando la bellezza delle vicende ivi narrate e l'intensità della prosa.
I protagonisti dei Vangeli - da Maria a Pilato, dalla Maddalena a Giovanni apostolo - sono presentati come personaggi di una splendida opera letteraria che ha cambiato i destini umani e che ancora oggi sa affascinare una vasta platea.
Già in altri libri Corrado Augias ha abilmente affrontato il tema del Cristianesimo.
Mi colpisce sempre la sua capacità critica e divulgativa: dichiaratamente ateo, egli sa dialogare con grande schiettezza e apertura mentale, lanciando provocazioni intellettuali pur nel rispetto della sensibilità di chi invece si professa cattolico.📚📖📚
Il libro in una frase
"Jorges Luis Borges ha lasciato, tra le tante, questa sorprendente osservazione: i testi sacri sono un ramo della letteratura fantastica. Parole che alla luce della teologia possono risultare riduttive se non blasfeme. Invece, in quel richiamo alla letteratura potrebbe esserci un'intuizione che si può tentare di cogliere in un aforisma di Umberto Eco: su ciò di cui non si può teorizzare, si deve narrare"
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