UN UOMO A PEZZI
Autore: Francesco Muzzopappa
Editore: Fazi – Le Meraviglie
Anno edizione: 2020
Genere: Narrativa italiana contemporanea / Racconti /
Humor
Pagine: 142
Valutazione: 5* su 5
Consigliato: a chi ama la letteratura umoristica, a
chi vuole riflettere e sorridere contemporaneamente
Francesco Muzzopappa –
copyrwriter pluripremiato e autore di numerosi romanzi - ci regala una serie di
esilaranti racconti a sfondo autobiografico.
La raccolta evoca innanzitutto il
suo passato di ragazzino sognatore, cresciuto nella profonda provincia
meridionale.
Quella di Muzzopappa è una Puglia
lontana dagli stereotipi della terra del sole, della taranta, delle masserie
shabby chic per milanesi innamorati della natura, desiderosi di trascorrere le
ferie immersi nella natura incontaminata, con in sottofondo solo il frinire
delle cicale negli oliveti.
“Crescere in un piccolo paese
di provincia è un’esperienza traumatizzante. Se nasci a Milano, hai talmente
tante cose da fare, vedere e scoprire che puoi anche uscire di casa e fare
ritorno dopo sedici anni. In paese, in sedici anni, hai la possibilità di morire
di noia almeno venti volte”.
Ci parla della desolazione estiva
del borgo di origine, dei primi amori, dei personaggi eccentrici del paese, dei
riti collettivi (la passata di pomodoro, la soap opera al ritorno da scuola),
delle difficoltà di adolescente, dell’approdo a Milano - la grande metropoli
che affascina e intimidisce - dei successi nella professione, dell’incontro col
grande amore della sua vita.
Quella che popola i suoi racconti
è un’umanità sgangherata e variopinta, le sue peripezie sono quelle di un uomo
medio, perso nelle difficoltà di ogni giorno per far quadrare il bilancio,
pagare le bollette, sopravvivere all’arroganza di chi si crede arrivato, o di
chi esercita il proprio potere da una posizione di privilegio.
Ma Un uomo a pezzi è – soprattutto
– una dichiarazione d’amore per Carmen – libraia appassionata di cucina
salutista, generosissima coi più poveri e ferma nei suoi principi come
un’istitutrice tedesca. Carmen - cui il libro è dedicato “per ovvi motivi”, precisa
in esergo - entra nella vita di Francesco come un uragano, sconvolgendo
i suoi ritmi e le abitudini da single inveterato per portarlo a un livello
superiore di conoscenza di se stesso e del mondo, quello cui approdano due
anime che si si scelgono per la vita.
Il linguaggio è ricco, le frasi
piene di ritmo, frizzanti, con uno stile che rimanda ai comici dei locali di
New York, alla The Marvelous Mrs Maisel (serie Amazon Studios pluripremiata)
o – per chi li ricorda – agli sconclusionati protagonisti della sit-com anni
Novanta Seinfeld.
Si sorride molto leggendo i suoi racconti, ci si commuove, ci si immedesima, si pensa, ci si sente meno soli perché si realizza che l’originalità – e la sensibilità – non è affatto un limite bensì la più grande delle ricchezze.
Il libro in una citazione:
“Chi, come
me, ha vissuto l’infanzia a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, sa di cosa
parlo. Ogni giorno, dopo pranzo, c’era un faro luminoso che accompagnava la
digestione delle famiglie italiane: le soap opera di Rai 2. Avevano il pregio
di offrire trame concepite da menti sotto Thorazine: madri parallele che
spuntavano dal passato, gente entrata in coma con una faccia che poi si
risvegliava con una faccia tutta nuova, morti temporanei, unioni sessuali tra
persone che dopo mesi scoprivano di essere fortemente apparentate e, talvolta,
anche lontano dalla settimana di Pasqua, resurrezioni”
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