martedì 12 novembre 2019

Hotel New Hampshire - John Irving: inno alla resilienza

Hotel New Hampshire è la storia della famiglia Berry e della sua non convenzionalità. Una famiglia che sa declinare l'idea di rispetto delle differenze fino alle sue estreme conseguenze.
Win Berry, il padre, è un sognatore, uno che vive nel futuro, in cui ha cieca fiducia. La sua filosofia è semplice: poiché l'esistenza umana è comunque un cammino verso un tragico epilogo, tanto vale viverne al meglio ogni attimo, come una grande e irripetibile avventura.
Mary, la moglie, è remissiva, solo apparentemente inconcludente; taciturna, si esprime essenzialmente a scrollate di spalle e ha un modo tutto suo di capire il marito e di accettarne i limiti.
Frank, il primogenito, è omosessuale non dichiarato, ama i travestimenti e la tassidermia. 
Franny è la star della famiglia, bella, disinvolta, seducente, subisce sedicenne una grave aggressione sessuale che non supererà mai del tutto. 
John è la voce narrante, un ragazzo timido e insicuro nei rapporti interpersonali.
Lilly, penultima nata, è affetta da nanismo e cerca di crescere "scrivendo libri".
Infine c'è il piccolo Egg, semi-sordo, legatissimo al cane Sorrow che - ucciso per errore - si tramuta in un totem familiare sotto forma di animale impagliato.
Win e Mary si conoscono negli anni 30 in un resort nel Maine, l'Arbuthnot by the Sea: la loro vita  sarà una continua replica di quella magica avventura. 
Prima inaugurano un albergo a Dairy, loro città natale, recuperando una vecchia scuola femminile in abbandono. Poi progettano il trasferimento a Vienna dove aprono un nuovo hotel, chiamati a questa assurda impresa da Freud, ebreo espatriato conosciuto ai tempi dell'Arbuthnot by the Sea, quando questi si esibiva come domatore di orsi in sella ad un sidecar. 
Mary ed il piccolo Egg - partiti un giorno dopo rispetto agli altri - non vedranno mai l'Europa, morendo in un disastro aereo durante la trasvolata oceanica e i loro cadaveri verranno recuperati in mare grazie al simulacro galleggiante di Sorrow.
Il secondo Hotel New Hampshire è ancora più sconclusionato del primo, abitato da prostitute e da un gruppo di terroristi che progetta un grandioso attentato al Teatro dell'Opera sventato grazie alla famiglia Berry.
Tornati in patria da eroi, per mantenersi fanno affidamento sulla fama conquistata da Lilly, divenuta  una scrittrice famosa dopo la pubblicazione di un libro liberamente ispirato alla sua esperienza. 
Nel frattempo Franny e John combattono contro il forte sentimento che li lega e che li conduce a un incestuoso ménage da cui da ultimo sapranno fuggire, per trovare conforto in relazioni più convenzionali. 
Altre tragedie si abbatteranno sulla famiglia che manterrà tuttavia la sua verve e ironia.
La storia si chiude nel punto da cui è partita, con Win e i figli che rilevano il vecchio resort nel Maine per farne il terzo e definitivo Holtel New Hampshire: la struttura diventerà di fatto un rifugio per donne vittime di violenze familiari.
In questo romanzo ci sono tutti gli elementi tipici della poetica di Irving e tutti i temi a lui più cari: l'accettazione della diversità fisica e non, l'omosessualità e l'idea del gender fluid, la fascinazione per il travestitismo, il prematuro abbandono di persone care con il relativo carico di dolore irrisolto, il rapporto controverso con la religione.
Tra orsi ammaestrati - veri o presunti tali - e manichini parlanti, nonni appassionati di pesistica e dinamitardi esperti di letteratura pornografica, i dialoghi e le situazioni si fanno spesso surreali, diventano lo strumento per riflettere a proposito della vita, della morte, della solidità dei legami d'amore: un inno alla resilienza.
Irving non va recensito, vano è il tentativo di interpretarlo perché il suo mondo interiore prima ancora che letterario è estremamente complesso, affascinante, a tratti inquietante.
Irving, semplicemente, va letto.
INTENSO INNO ALL'ACCETTAZIONE DELLA DIVERSITA' 📖📖📖📖📖

Il libro in una frase
"Se non diventassimo forti con quello che perdiamo, con ciò che ci manca, quello che desideriamo e non abbiamo," disse papà, "non saremmo mai forti abbastanza, non ti pare? Cos'altro ci rende forti?" domandò Papà.

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