domenica 22 settembre 2019

I Provinciali di Jonathan Dee. Il trauma dell'11 settembre vissuto dall'America profonda

Howland, Massachussets.
All'indomani della tragedia dell'11/9 un finanziere lascia la Grande Mela e si trasferisce con la famiglia in una tranquilla cittadina di provincia, sperduta fra sconfinati campi di grano e strade statali che si snodano in mezzo al nulla.
Ne diventerà Primo cittadino, gestendola come cosa propria, affascinando e in qualche modo comprandosi la stima degli abitanti con il proprio paternalismo assistenziale.
Scatenerà reazioni contrastanti fra chi accetta di buon grado l'ingerenza nella vita pubblica - anche a discapito del principio dell'autodeterminazione - e chi in ciò intravede i rischi inerenti alla perdita di autonomia.

La prosa è ironica, caustica e acuta senza mai essere sopra le righe.

I provinciali non sono tutto sommato diversi dagli abitanti della metropoli, sono accomunati dalle stesse paure ancestrali, dallo stesso terrore per lo straniero, per il diverso, per chi non accetta di immedesimarsi completamente nei valori americani.
Non starò a raccontare il finale, naturalmente.
Ciò che più mi ha colpito è la descrizione dei personaggi, l'interazione fra i membri della famiglia del protagonista e la narrazione del ruolo dei media nell'influenzare l'opinione della massa, anche in un  piccolo e sperduto villaggio che diventa un microcosmo dove - su scala ridotta - si riproducono le medesime dinamiche relazionali di una grande realtà urbana.
Richiama a tratti la perfidia strisciante di alcuni personaggi stretti da legami familiari soffocanti de Le Correzioni o di Libertà di Franzen, oppure l'analisi della società alle prese con la paura del terrorismo di cui ha scritto Jennifer Egan in Guardami.

Bella anche la contrapposizione dialettica fra i due co-protagonisti, Mark Firth - costruttore edile sempliciotto, arricchitosi con il lavoro delle proprie mani, che vorrebbe moltiplicare i risparmi di una vita con gli hedge funds, di cui nulla capisce - e Philip Hadi, che incarna il sogno americano dell'uomo venuto dal nulla, capace di costruirsi una posizione di prestigio nel mondo aggressivo e spietato della Finanza.
Da leggere, per pensare.
CAUSTICO 📖📖📖

Il libro in una frase 

"si era fatto una sorta di immagine di se stesso, vedendosi come un uomo pieno di ambizioni, uno che non era felice se non pensava in grande, se non cresceva, se non conquistava"


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