Ifemelu è una giovane nigeriana che lascia il suo paese per trasferirsi negli Stati Uniti.
Fatica ad inserirsi in un mondo totalmente diverso dal suo ma accetta con tenacia e forza d'animo ogni lavoro, anche al limite della moralità, e ogni condizione abitativa, anche umiliante, pur di farcela.
Per la prima volta si rende conto di cosa voglia dire essere diversi, considerati persone inferiori nella scala gerarchica dei gruppi etnici.
L'America la fagocita, la assimila, impara addirittura ad imitare la cadenza "americanah", un po' trascinata, così lontana dall'inglese perfetto appreso ai corsi di lingua seguiti da ragazzina, prima di espatriare; si adatta ad abbandonare la sua acconciatura afro fatta di treccine per adottare uno stile diverso, socialmente accettato, che le faciliti l'accesso al mondo del lavoro.
Ben presto però si rende conto di avere rinunciato ad una parte troppo importante di sé, si pente di avere abbandonato Obinze, il fidanzato dei tempi dell'università, e dopo anni di silenzio lo ricontatta.
Decide di rientrare in Nigeria, lasciandosi alle spalle gli Stati Uniti con le sue ipocrite ambiguità nel trattare le questioni razziali, un lavoro ben avviato da blogger e un nuovo amore, un nero americano sposando il quale si garantirebbe l'accesso al mondo dei neri che ce l'hanno fatta.
Il blog di Ifemelu sulle questioni razziali è l'espediente narrativo per raccontarci un punto di vista diverso da quello europeo o americano, per sottolineare che non tutti i neri sono uguali e si considerano uguali tra loro, che esiste una gerarchia sociale a seconda del colore della pelle e della tonalità, più o meno chiara, della stessa, che ci sono gli afroamericani e gli ameroafricani, che anche fra bianchi esistono discriminazioni in base ai gruppi etnici ed alla condizione socioeconomica:
"ispanico vuol dire che spesso si trova accanto ai neri americani nelle statistiche di povertà, ispanico vuol dire un gradino appena sopra ai neri americani nella scala razziale americana, ispanico vuol dire la donna peruviana dalla pelle color cioccolato, ispanico vuol dire gli indiani del Messico. Ispanico vuol dire gente più chiara di Portorico. Ispanico vuol dire anche il ragazzo biondo con gli occhi azzurri che viene dall'Argentina. Basta che parli spagnolo e non vieni dalla Spagna e, voilà, sei di razza ispanica"
Un punto di vista molto interessante per un romanzo di formazione vero e proprio, a tratti duro nei toni e nei giudizi espressi, di grande attualità, con passi veramente toccanti che dovrebbero essere inseriti nelle antologie scolastiche.
Corale e intenso. 📖📖📖📖
Il libro in una frase:
"Ifemelu avrebbe imparato che per Kimberly i poveri erano esenti da colpe. La povertà era qualcosa di luminoso; non poteva concepire che i poveri fossero cattivi o sgradevoli, perché erano canonizzati dalla loro povertà, e i più santi di tutti erano i poveri all'estero"
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