GLI SCELLERATI
Autore: Frédéric Dard
Editore: Rizzoli – Collana
Nero
Prima edizione in lingua
originale: 1959
Anno edizione: 2022
Genere: Giallo e Noir
Pagine: 184
Valutazione: 5*
Consigliato: a chi – in
letteratura – preferisce i personaggi cattivi e senza redenzione
Anni Cinquanta. A Léopoldville –
un anonimo sobborgo parigino, abitato per lo più da famiglie operaie - vive
Louise, diciassettenne irrequieta e volitiva, desiderosa di affrancarsi dalla
provincia e da un noioso lavoro in fabbrica. Non va meglio il suo privato: la
madre è una donna sciatta e trascurata che convive con un rammollito, alcolista
e nullafacente.
Ci sono tutti gli estremi per
voler fuggire da una condizione così grigia e desolata e Louise coglie
l’occasione quando trova un nuovo impiego come colf presso la famiglia Rooland.
“Non so dirvi come mi sia
venuta l’idea. Sapete cos’è un’illuminazione? É come un raggio di sole che ti ferisce gli occhi senza capire esattamente
da dove venga.
Una sera, giunta davanti a
casa di Arthur, mi sono resa conto che di sole, appunto, ce n’era solo dai
Rooland”
I Rooland sono americani: Jess presta
servizio a Rocquencourt presso il quartier generale della NATO, mentre Thelma
passa la giornata sola, per lo più gingillandosi nel suo benessere ed esagerando
con il vino e il fumo.
Scatta una fascinazione reciproca
tra i due e la ragazza, che lentamente prende confidenza con i complessi
meccanismi di una coppia di mezza età, ricca, annoiata e desiderosa di rinverdire
con qualche éscamotage un matrimonio ormai privo di slanci.
“Perché [il signor Rooland]
sentiva il bisogno di parlarmi? E perché continuava a ripetermi quella domanda
stupida? Certo che stavo bene! Stavo benissimo sulla sua auto”
E ancora:
“La signora si era cambiata.
Al posto dei calzoncini e della camicetta, indossava un accappatoio di spugna
bianco a righe gialle e verdi, e si intuiva facilmente che sotto era
completamente nuda. Era stravaccata sul divano del soggiorno, con una gamba
all’aria. Sul pavimento c’era il giradischi automatico da cui proveniva la voce
di Elvis Presley che cantava Loving You.
< Hello!> ci ha detto semplicemente …”
Tra cene eleganti, rivelazioni intime,
sguardi voluttuosi e complicità negate, Louise entra in un gioco pericoloso, da
cui sembra essere travolta quando scatta il sentimento – forse ricambiato,
forse no - nei confronti di Jess.
Ma è noto che un lungo matrimonio
è un’entità complessa e indecifrabile: Louise – un po’ Lolita un po’ ingenua –
non tarda a fare i conti con la realtà misera e spregevole che sta dietro
l’immagine di un’unione modello.
In un climax crescente di eventi
e confessioni di pulsioni nascoste, Louise, Jess e Thelma rinsaldano un legame di
dipendenza vicendevole, tossico e patologico, che si manifesta in tutta la sua
drammaticità dopo un tragico incidente stradale che coinvolge gli sposi.
Chi è Louise? Un’adolescente timida
e impreparata alla vita o una scaltra manipolatrice?
Chi è Jess? Un uomo irreprensibile
e saggio, succube del senso di responsabilità che prova nei confronti della
moglie, oppure un perverso corruttore di minorenni?
Chi è Thelma? Una donna fiaccata
da vizi e debolezze o una perfida e sensuale femme fatale pronta ai giochi più
laidi per dimostrare il potere che esercita sugli uomini?
Il romanzo – relativamente breve
– è scritto in prima persona: è Louise a raccontare la discesa agli inferi dei
protagonisti, che intrecciano il più classico dei ménage à trois. Lo stile è
essenziale, il linguaggio privo di sovrastrutture – come del resto lo è il
personaggio di Louise. Il discorso diretto – quando è utilizzato – è molto
efficace, le frasi sono snelle, le osservazioni della protagonista sagaci e schiette.
Il finale svelerà al lettore solo
all’ultima frase dell’ultimo capitolo – nella migliore tradizione del genere - l’amara
e inimmaginabile verità, facendo di quest’opera un perfetto esempio di dramma d’amore
e morte.
Frédéric Charles Antoine Dard
(1921-2000) è stato uno scrittore contemporaneo di Georges Simenon, e da
quest’ultimo molto apprezzato. Autore di romanzi a partire dagli anni Quaranta,
è un vero maestro del genere noir. Creatore fra l’altro della prolifica e
fortunata serie del Commissario Sanantonio, nel 1957 fu insignito del
prestigioso Grand Prix de la Littérature Policière.
Rizzoli ha recentemente
ripubblicato – con una cover accattivante e curata e un formato ridotto che
ricorda le collane acquistate in edicola – “Il Montacarichi” (2019) e “I Bastardi
vanno all’inferno” (2021), ottimi esempi della sua prosa asciutta, arguta, ironica
e spiazzante.
Il libro in una citazione
“In quel periodo, era come se avessi il presentimento di quello che stava per succedere. Giorno per giorno, qualcosa in me si trasformava. A dire il vero, credo fosse il mio modo di concepire la vita. Niente ormai mi pareva semplice. Ogni istante della giornata portava con sé un carico di inquietudine, ogni evento – anche il più banale, il più comune – un problema”
https://www.letsbook.org/2022/04/11/gli-scellerati/