giovedì 23 aprile 2020

Racconti del Crimine volume 1 - Tanizaki Jun'ichiro

Racconti del Crimine volume 1 di Tanizaki Jun'ichiro, a cura di Luisa Bienati - Marsilio 2019

Jun'ichiro Tanizaki (1886 - 1965), candidato al Nobel per la letteratura nel 1964, è stato uno dei maggiori scrittori giapponesi del Novecento, noto soprattutto per i suoi romanzi e racconti incentrati sul tema della bellezza femminile colta in chiave erotica.
In questo volume Marsilio ne pubblica sei, tutti di genere poliziesco.
In ognuno di essi l'autore applica il metodo investigativo deduttivo, conduce cioè il lettore al disvelarsi della verità a piccoli passi, tramite la disamina di singoli indizi che vengono messi sulla strada del protagonista, e quindi indirettamente di chi legge, per condurlo alla soluzione del mistero.
I ruoli principali sono sempre maschili: scrittori affermati, avvocati, studenti, uomini d'affari, investigatori privati. La donna è solo un elemento di colore, si limita a essere una comparsa.
L'ambientazione è nel Giappone della prima metà del secolo scorso, sia in città che nella più arretrata campagna.
L'attrazione per l'universo femminile è declinata in chiave occidentale: la figura della geisha, nume tutelare della tradizione, perde di intensità rispetto alla donna europea, disinibita, sfacciata e impertinente agli occhi di un giapponese, per questo motivo più desiderabile.
Il primo racconto (Storia di Tomoda e Matsunaga) è emblematico del dualismo vissuto da chi ha attraversato quel particolare momento storico in cui si è assistito all'apertura del Giappone alla civiltà occidentale. 
Protagonista è uno scrittore famoso che viene, suo malgrado, incaricato di indagare sulla vera identità di un conoscente, benestante, viaggiatore, seduttore impenitente, imprenditore in settori poco trasparenti e - soprattutto - uomo dalla doppia vita. Questo dottor Jekill/mister Hyde alterna ad anni in cui si immerge nella cultura giapponese, altri in cui se ne allontana anche fisicamente per abbracciare stili di vita, atteggiamenti, linguaggi, perfino un nome francese. Tanizaki Jun'ichiro fa dire al protagonista:
"Ogni volta che mi guardavo allo specchio sentivo l'infelicità di essere nato in un paese giallo".
Non c'è un assassinio, ma c'è un mistero da dipanare con le armi dell'intelletto.
Altro elemento ricorrente nei racconti - particolarmente ne  Il caso ai bagni Yanagi" - è il "sogno", cioè la prospettiva onirica, l'incapacità di calarsi nel quotidiano e la conseguente difficoltà a realizzare la differenza fra "ciò che è" e "ciò che sembra essere", fra la vita e la narrazione fantasiosa che ne fa colui che dalla propria realtà voglia fuggire. Qui si percepisce la seduzione delle teorie psicanalitiche, del paranormale e l'influenza della letteratura gotica di Poe o di H. P. Lovecraft, precursori del fantasy e del giallo psicologico.
Sicuramente una lettura originale e per niente ostica, che apprezzerà anche chi, da neofita, vuole avvicinarsi alla letteratura del paese del sol levante.
ESOTICO 📖📖

Il libro in una frase
"Fu in quel periodo che cominciai a maledire gli atteggiamenti orientali: tutti opprimenti come lo erano nella casa del villaggio di Yagyu. 
... Anche quando si tratta di apprezzare un piacere, gli orientali non ne approfittano del tutto ma si limitano a goderlo al cinquanta-sessanta per cento. Ci si giustifica dicendo che in questo modo si esprime il fascino della moderazione e del mistero. Ma in verità non c'è niente di suggestivo o del genere; il fatto è che la natura non ha dotato gli orientali della forza necessaria a soddisfare tutti gli stimoli come vorrebbero"



pubblicato su: http://www.milanonera.com/racconti-del-crimine-tanizaki-junichiro/

sabato 18 aprile 2020

Amore Colpevole - Sof'ja Tolstaja

Anna appartiene a una agiata famiglia della nobiltà russa. E’ stata educata secondo le regole del tempo, è romantica e idealizza l’amore sensuale, che non riesce a concepire disgiunto da quello spirituale. Ha un’immagine di se stessa estremamente convenzionale.
La sua idea di unione matrimoniale è conservatrice, totalizzante, fatta di sottomissione al marito e stretta osservanza delle regole della buona società.
Di lei si innamora il principe Prozorskij molto più adulto e già avvezzo alle cose di mondo: “non era bello, ma estremamente raffinato. La sua erudizione e la sua ricchezza gli avevano aperto tutte le porte. Aveva viaggiato molto e, dopo aver trascorso una giovinezza irrequieta e spensierata, stanco di tutto, aveva deciso di trasferirsi in campagna e s’era dedicato allo studio della filosofia”. Anna, persa nelle fantasticherie di adolescente, si sente lusingata e accetta d’impeto la proposta di matrimonio.
Ben presto si rende conto che la sua visione dell’amore, condizionata dalla formazione religiosa ricevuta, è ben lontana dalla realtà.


Il marito è un donnaiolo impenitente e tuttavia - ossessionato dalla bellezza di Anna - soffre di una patologica gelosia per la giovane moglie.L’amore puro di Anna, cantato dai poeti, viene svilito nella declinazione quotidiana operata da Prozorskij, tramutandosi possessività: diventa un “amore colpevole”, triviale, asservito ai più bassi impulsi,  e come tale è portatore di dolore e sventura.

Anna, spento ogni moto di ribellione in nome del supremo interesse a che i figli crescano sereni, si adatta al proprio ruolo, abbandonando ogni altra nobile passione: la filosofia, la pedagogia, l’organizzazione di una scuola per i figli dei contadini, la pittura, la vita semplice in campagna.

I coniugi si allontanano, in un parossismo di episodi sempre più violenti, al punto che Anna inizia una frequentazione casta ma intensamente sentimentale con un amico di famiglia, Bechmetev, che si concluderà tragicamente per la folle ossessione di Prozorskij.Sof’ja Tolstaja, moglie del grande letterato Lev Tolstoj, ha scritto diversi libri pur occupandosi principalmente della produzione letteraria del marito, di cui ha curato la pubblicazione anche in qualità di sua vedova. 

Questo piccolo gioiello racconta - con prosa intensa e curata, mai leziosa o sovrabbondante - la condizione della donna nella Russia del XIX secolo e sa essere attuale per la sua attenzione alla tematica del ruolo femminile.
La protagonista è vittima della violenza all’interno del nucleo familiare ed è costretta a rinunciare alle proprie inclinazioni e aspirazioni più elevate per essere più prosaicamente relegata al ruolo di nume tutelare della famiglia.
Il libro si chiude con una breve autobiografia dell’autrice che evidenzia quanto di sè Sof’ja Tolstaja abbia messo nell’eroina romantica di questo romanzo: la difficoltà di contemperare il ruolo di moglie, madre e intellettuale, gli aspri conflitti col marito dilaniato da una profonda crisi spirituale, la predilezione per la vita di campagna, i rapporti difficili con la buona società della capitale, le ipocrisie delle conventicole culturali.
FEMMINISTA ANTE LITTERAM 📖📖📖

Il libro in una frase
“Sì, questo amore è stato un errore, un inganno dell’immaginazione. Ma che cosa voglio, perchè mi sento tanto insoddisfatta? Perchè la mia anima è dilaniata? La giovinezza m’impone di vivere, ma la vita vera non esiste. E cos’è il mio, solo un sentimento di compassione verso coloro che sono infelici? Le persone felici sono però tutte egoiste. Da dove scaturisce la felicità degli uomini? Dipende solo dal destino? E che cos’è il destino? Legge naturale, moto degli astri, volontà divina?”


pubblicato su:https://www.letsbook.org/2020/04/13/amore-colpevole/


lunedì 13 aprile 2020

Breve storia del mio silenzio - Giuseppe Lupo. Della potenza delle parole

Questo bel memoir candidato allo Strega 2020 racconta una storia di emigrazione, emancipazione e riscatto culturale e professionale. 
Giuseppe ha quattro anni quando la madre lo informa che avrà presto una sorellina.
Bambino sensibile e decisamente precoce, questo evento gli crea un blocco psicologico della parola, che supererà con gli anni.
Da qui prende l'avvio il racconto dell'infanzia in Lucania, terra di leggende, riti ancestrali e selvaggia bellezza, dove Giuseppe cresce in una famiglia di maestri elementari, a stretto contatto con gli intellettuali che frequentano i genitori. La madre è per una pedagogia severa, il padre un progressista cultore delle lettere e organizzatore di circoli letterari, eventi e gruppi di studio in una Lucania ancora fortemente arretrata ma che sente vivo il richiamo al futuro.
Il futuro è Milano, illuminata e illuminista, lontana - e non solo geograficamente - come fosse oltreoceano. 
La Lombardia in piena industrializzazione è come l'America: la terra promessa, delle opportunità da non mancare, una sorta di civiltà dell'oro in cui la famiglia lancia i due figli.
Giuseppe sin da piccolo fa esperienza del potere delle parole, della loro capacità catartica.
Il timore di non trovarne di efficaci attanaglia la sua giovinezza di studente della Cattolica, che rispettosamente si abbevera alla fonte dell'intellighenzia in transito per la capitale industriale d'Italia negli edonistici anni Ottanta.
Giuseppe matura la propria vocazione alla scrittura, tenta di pubblicare, nel frattempo diventa padre. Realizzerà il suo sogno americano grazie all'incontro con Raffaele Crovi, divenuto suo mentore, e poi grazie alle Edizioni Marsilio di Cesare De Michelis.
Sullo sfondo il terremoto del 23 novembre 1980, la Milano da bere, la periferia industriale lombarda che rimanda agli spazi di solitudine esistenziale dipinti da Hopper, e quel fiero senso di meridionalità, di appartenenza a una cultura antica, punto di partenza per un viaggio interiore alla ricerca del proprio posto nel mondo.
Un piccolo grande romanzo di formazione, commovente senza essere retorico, pieno di nostalgia, di quel dolce dolore che accompagna i ricordi.
Candidatura meritata.
📖📖📖📖 MEMOIR COLTO E INTENSO

Il libro in una frase
"Tutto ciò che veniva impresso sui fogli mi dava la sensazione di correre dentro una grande libertà: non quella della penna sui quaderni, ma quella delle storie non ancora raccontate"


Verso Nord -Willy Wlautin

VERSO NORD Autore: Willy Vlautin Editore: Jimenez – Collana Narrativa Anno edizione: 2022 Anno prima edizione in lingua originale:...